Amazon sta testando i robot umanoidi intelligenti per fare le consegne invece dei fattorini. Non so se è chiaro cosa sta succedendo nel mondo… Eppure TG, Radio e giornali parlano spesso di una marea di piccole cose inutili e questo tema è completamente ignorato. Le persone si troveranno in un mondo completamente nuovo entro breve, senza essere state informate.
Mentre si moltiplicano i modelli, le performance continuano a salire. Claude 4 Sonnet di Anthropic ha battuto o3 sulla nuova classifica ARC-AGI-2. È un test pensato per capire quanto questi modelli si avvicinano al ragionamento umano. E Claude, stavolta, ha superato tutti. Più di un benchmark: è una dichiarazione di potenza.
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Ci stiamo avvicinando a una fase in cui l’intelligenza artificiale non verrà più usata per rispondere alle domande, ma per prendere decisioni al posto nostro. E infatti Meta ha deciso di ristrutturare tutta la sua divisione AI in due grandi blocchi: uno dedicato ai prodotti intelligenti, l’altro interamente focalizzato sullo sviluppo di AGI, l’intelligenza artificiale generale. Un cambio strategico che la dice lunga sulle vere ambizioni di Zuckerberg: non vuole solo competere, vuole dominare.
L’intelligenza artificiale non è più una funzione da aggiungere ai prodotti. È diventata il prodotto. E mentre noi ancora cerchiamo di capire come proteggerci da deepfake e disinformazione, le grandi aziende stanno già costruendo un ecosistema tutto nuovo dove gli agenti AI non solo agiscono da soli, ma imparano, ricordano e collaborano tra loro. Mistral, per esempio, ha appena lanciato la sua Agents API con memoria integrata e orchestrazione multi-agente. Significa che possiamo collegare modelli diversi per fargli svolgere compiti complessi in autonomia, dal coding alla generazione di immagini, fino alla ricerca web.
• Perché saluti in quel modo singolare? Perché sono serio ma non serioso. Perché comunicare significa anche farsi ricordare. Perché quel saluto dice chiaramente sin dall’inizio “Tranquilli non sono un vecchio trombone che si prende sul serio”. • Come lo hai creato? Ho preso il saluto della Regina e l’ho velocizzato. Non è però la stessa cosa. Velocizzarlo gli toglie l’aurea di nobiltà e lo rende popolare. La gente mi saluta così quando mi vede, per farmi capire che mi ha riconosciuto, e lo fa sempre con un gran sorriso. È un saluto che fai sorridendo. Non c’è altro modo. Per cui velocizzato e con l’aggiunta di un grande sorriso. Ispirato sì, ma non è il saluto della Regina. È un altro saluto proprio. La gente lo sa.