<<Si tratta di un problema morale prima che sociale e lei deve imparare a lavorare, a esistere, non solo per sé ma anche per qualche altro, per gli altri. Fin che uno dice "sono solo", "sono estraneo e sconosciuto", "sento il gelo", starà sempre peggio. È solo chi vuole esserlo, se ne ricordi bene. Per vivere una vita piena e ricca bisogna andare verso gli altri, bisogna umiliarsi e servire. E questo è tutto.>> Cesare Pavese, lettera a Fernanda Pivano, Roma, 30 maggio 1943