La «Filastrocca del Brutto Anatroccolo» di Mimmo Mòllica ripropone, in versi e strofe, «Il brutto anatroccolo» di H. C. Andersen. L'anatroccolo grande e goffo, dalle piume grigie, viene emarginato (oggi diremmo stalkizzato) dagli altri che lo deridono e lo maltrattano, facendolo sentire un 'diverso'. Brutto Anatroccolo fugge da tutti volendo ritrovare se stesso. Ci riuscirà grazie ai candidi cigni, rinforzando in sé l'autostima, accettandosi e imparando a volersi bene.
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