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Prime Nazioni-First Nations-Premières Nations. Museo Etnografico

I Nativi del Nord America sono conosciti meglio come Indiani d’America, Amerindi, Amerindiani o Pellirossa, tutti termini impropri per non dire inesatti. Il termine Indiani è da atribuire a Colombo, il quale convinto di aver raggiunto le Indie, li chiamò Indios. Mentre il termine Pellirossa, potrebbe essere attribuito a Giovanni Caboto, il quale, osservando che i Beothuk di Terranova si dipingevano con l’ocra rossa, li definì Red Indian.

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gian_luigi_ghio

La cultura di fort ancient fiorì tra 1000-e il1750 lungo il fiume Ohio nel sud del Ohio, nel nord del Kentucky, del sud-est Indiana e occidentale West Virginia. Era formata da comunità agricole (base mais), che vivevano in villaggi stanziali che erigevano tumuli cerimoniali. Un tempo si pensava essere stata un ampliamento delle culture Mississippian. E 'ormai accettato come una cultura sviluppata indipendentemente dalla precedente cultura Hopewell (100 aC-500 dC).

i popoli vicini dei fort anciend avevano simili stili di vita come quelli della cultura Monongahela, lungo il fiume Monongahela dal 1050 al 1635.

La cultura di Adena(1000-100 a.C) si sviluppò nella valle dell'Ohio, la cultura Hopewell una evoluzione della prima (100AC-800 DC). Dai suoi luoghi di origine si diffuse in tutto l'Eastern Woodlands dando luogo ad una serie di culture locali. La Cultura del Mississippi, sviluppatasi (900 - 1600 d.C.) diffusa nel sudest. Dopo i primi contatti con gli europei (De Soto, 1540 ca.) gli effetti di epidemie risultano particolarmente devastanti. Il crollo della popolazione è da taluni stimato del 95%.

il sudest dai costruttori di tumuli alle 5 tribù civilizzate

il nord est degli U.S.A. durante il periodo precolombiano

E' l'inizio della fine

wigwam di corteccia di betulla del popolo Anishinaabe( Ojibwe, Ojibwa, Chippewa)

Woodlands Nordorientali

La copertura degli wigwam variava a seconda della stagione, della zona e dell’uso. A nord, d’inverno, erano ricoperti da teli realizzati con strisce di corteccia di betulla cucite insieme mentre d’estate con stuoie di tifa e nelle mezze stagioni, sulla sommità della cupola, alla ricopertura di stuoie venivano aggiunti dei teli di corteccia di betulla.

Nelle regioni costiere più meridionali gli wigwam sia fissi che mobili erano ricoperti solitamente da stuoie

Nelle regioni costiere più meridionali gli wigwam sia fissi che mobili erano ricoperti solitamente da stuoie

Woodlands Nordorientali bis

Nettamente distinti dalle altre popolazioni delle wooodlands nordorientali, gli iroquoian erano culturalmente e linguisticamente molto omogenei, nonostante la frammentazione in molteplici gruppi tribali, spesso in conflitto tra loro.

I villaggi iroquian erano semipermaneti duravano circa 15-20 anni circa. Il villaggio era o di forma circolare o con le abitazioni disposte in file parallele. Normalmente protetto da palizzate

Le abitazioni erano generalmente ricoperte da cortecce di olmo a pianta rettangolare con il tetto o a 2 spioventi o a volta, quest'ultime erano a volte biabsidate. Erano di tipo plurifamiliare ognuna ospitava tutte le famiglie di un clan matrilineare.

Iroquoian il popolo delle lunghe case

Il teepee era resistente,caldo anche durante gli inverni più rigidi, impermeabile anche sotto le piogge più battenti e fresco anche al culmine delle calure estive. Poteva essere montato, smontato ed imballato rapidamente sui travois (fatti con gli stessi suoi lunghi pali) per essere trainato dai cani e più tardi dai cavalli. Era così facilmente trasportabile fattore importante per popolazioni nomadi o seminomadi

Il teepee era usato (ad eccezione degli Osage) sia dai nomadi (normalmente) che dai seminomadi (durante la stagione di caccia) questa carrellata di immagini ne illustra le peculiarità: montaggio, copertura esterna ed interna, disposizione dell'arredo, chiusura, sistemazione estiva ed invernale, disposizione dell'accampamento

L'accampamento, a seconda delle stagioni le popolazioni nomadi (caccia-racoglitori) si radunavano in grandi accampamenti o si diperdevano in piccoli gruppi famigliari.

le praterie: i cacciatori di bisonti.

Mappa relativa a l'ubicazione dei vari popoli intorno al 1650 circa. Alcune etnie, dai primi contatti con gli esploratori e commercianti europei all'arrivo dell'esercito e coloni statunitensi, hanno compiuto migrazioni che potremmo definire bibliche.

Esterni e intelaiatura. Earthlodge dei Mandan, Hidatsa e Arikara Le earthlodge dei Mandan, Hidatsa e Arikara, erano molto simili. L'interno era costruito attorno a quattro grandi pilastri, sulle cui traverse poggiava il tetto. Erano di proprietà delle donne. Misuravano circa 12 m. di diam., ospitavano i membri di una famiglia allargata, (30-40) persone, che dormivano in letti rialzati posti intorno alle mura. Il fuoco era in centro. Gli'alimenti erano conservati in silos a forma di pozzo.

Earthlodge interni. Earthlodge dei Mandan, Hidatsa e Arikara Le earthlodge dei Mandan, Hidatsa e Arikara, erano molto simili. L'interno era costruito attorno a quattro grandi pilastri, sulle cui traverse poggiava il tetto. Erano di proprietà delle donne. Misuravano circa 12 m. di diam., ospitavano i membri di una famiglia allargata, (30-40) persone, che dormivano in letti rialzati posti intorno alle mura. Il fuoco era in centro. Gli'alimenti erano conservati in silos a forma di pozzo.

le praterie bis

Centinaia di anni fa i Quapaw (o Arkansas o Ugahxpa) facevano parte dei Dhegila Siouan, i quali si separarono formando così: gli Osage, i Ponca, i Kansa e gli Omaha. Dal 17 ° secolo, migrarono a sud verso il lato ovest del fiume Mississippi stanziandosi alla foce del fiume Arkansas divisi in quattro villaggi, corrispondenti alle quattro sotto-tribù ancora esistenti(Ugahpahti, Uzutiuhi, Tiwadimañ, e Tañwañzhita), suddivisi in vari clan. La poligamia era praticata ma non comune.

Come gli Osage, avevano una religione complessa, nel 1700 veneravano un dio chiamato Wakondah o Wakontah. Gli sciamani erano molto rispettati. I morti erano sepolti nel terreno, a volte sotto tumuli o nei piani di argilla delle loro case, legati a un palo in posizione seduta e poi ricoperti di terra.

Avevano un'economia a base agricola, scavavano grandi fossati e costruivano dighe per intrappolare i pesci, per approvvigionare i loro villaggi. Questi erano protetti da palizzate, con strutture pubbliche costituite da capanne, realizzate con travi e rivestite di cortecce, comunemente rialzate su grandi tumuli artificiali di terra a salvaguardia dalle frequenti inondazioni. Le loro abitazioni ordinarie erano rettangolari e abbastanza a lunghe per ospitare diverse famiglie.

cultura Quapaw

Beothuk erano gli abitanti, ormai estinti, di Terranova. Dai pochi vocaboli trascritti tra il 18° e 19° sec. si presuppone un'appartenenza linguistica Algonquian. Come altre etnie del subartico vivevano di caccia e raccolta. Le abitazioni coniche (mamateeks) erano ricoperte con cortecce di betulla e il suolo era opportunamente modellato (terrapieno perimetrale, giacigli e focolare incavati).

I più caratteristici manufatti Beothuk sono dei pendenti (osso, corno o avorio) scolpiti finemente e decorati con motivi incisi. Molti di questi oggetti sono stati recuperati dalle tombe in grotte o ripari sotto roccia verso il 19° e il 20° secolo. Un'altra peculiarità era l'abbondante uso della polvere di ematite o d'ocra rossa, con la quale dipingevano sia i loro manufatti che i loro corpi, da qui è nato l'appellativo di Pellerossa successivamente applicato a tutti gli indigeni americani

Beothuk erano canoisti esperti che non si limitavano a navigare solo nelle acque interne (laghi e fiumi), ma anche in mare aperto (Funk Island 60 km al largo). Usavano canoe corteccia di betulla, che avevano un'eccellente capacità di carico. Avevano le estremità curvate verso l'alto a forma a "V". C'erano 2 tipi principali di canoe, una con la chiglia più profonda, per contrastare lo scarrocciaménto era utilizzata in mare, l'altra col fondo più piatto era per le acque interne.

Beothuk i signori di terranova

Micmac style pipe-Pipe stile Mic Mac. La patria originaria dei Mi'kmaq (Mic Mac) si estendeva dalla costa settentrionale del Maine alla Nuova Scozia e alle Prince Albert Island. Furono probabilmente i Mi'kmaq che nel 1700 si spostarono verso ovest nella regione dei Grandi Laghi a diffondere questo particolare stile di pipa. Reperti nello stile Mic-Mac sono stati trovati dalle coste dell'Oceano Atlantico sino alle pendici delle Montagne Rocciose.

I Mi'kmaq avevano diversi tipi di canoe, alcune per navigare su fiumi e laghi, e altre, più grandi, per affrontare il mare aperto, con quest'ultime erano in grado di fare viaggi di 100 km o più come da Cape Breton alle isole della Maddalena o a Terranova.

Le abitazioni Mi'kmaq erano costituita da wigwam conici rivestiti con teli costituiti da strisce di corteccia di betulla cucite insieme o da grossi pezzi di corteccia (sempre di betulla) sciolti. I vari elementi della copertura venivano disposti sovrapposti come tegole, un secondo ordine di pali serviva a tenere saldo il rivestimento

Mi'kmaq Sagamores e geroglifici

Nel XVII sec. una parte del popolo Dakota emigrò nelle praterie. I Santee, invece, continuarono a risiedere nelle regioni boscose perpetrando l'antico stile di vita che risentiva sia l'influenza culturale sia dei popoli delle woodlands nordorientali che delle praterie, con villaggi stabili di capanne plurifamiliari a pianta rettangolare dal tetto a spioventi e accampamenti di tepee per la caccia al bisonte, probabilmente utilizzavano wigwam a cupola quando vagavano nei territori boscosi.

dakota

Come altri popoli della zona entrarono presto nel circuito del commercio delle pellicce. Nuove idee e materiali presto influirono sugli ornamenti e l'abbigliamento.

cultura Dakota Santee

Mappa delle etnie canadesi. L'area subartica è coperta principalmente dalla taiga (dal russo tajgà) o foresta boreale. Nel subartico americano sono presenti etnie appartenenti a 2 grandi famiglie linguistiche gli Algonquian: Innu (Naskapi e montagais), Cree (western Cree, Cental Cree, eastern Cree, Atikamekw), Anishinaabe (Northern Ojibwa, Lake Winnipeg Saulteaux) abitano l'area orientale a est e a sud-est della Baia di Hudson e gli Na-dené (Athabaskan) che ne occupano l'area occidentale.

La tenda conica e più raramente a cupola era diffusa in tutta l'area del subartico. Nell'area più meridionale veniva impiegata la corteccia di betulla cucita in teli che venivano sovrapposti come le tegole, era anche usata quella di abete rosso la quale non veniva cucita in teli, bensì collocata in pezzi singoli e risultava molto fragile con le temperature molto basse. A settentrione si usavano teli costituiti da pelli di caribù rasate per l'estate, con la pelliccia per l'inverno

La tenda conica e più raramente a cupola era diffusa in tutta l'area del subartico, presentava alcune differenze dovute soprattutto al sistema di costruzione ed alle dimensioni. Normalmente si usavano tende monofamiliari ma specie nell'inverno si montavano tende di forma allungata plurifamiliari. All'interno ognuno aveva un posto specifico, gli occupanti erano divisi per famiglia, sesso ed età.

AMERICAN NATIVES GLI ALGONQUIAN DEL SUBARTICO ORIENTALE

I Coureurs des bois (corridore dei boschi) commerciavano con i nativi durante il periodo coloniale senza il permesso delle autorità quindi di contrabbando. scambiavano le pelli di castoro, con vestiti, armi da fuoco e pentole in rame per la cucina. Per frenare il contrabbando le compagnie commerciali autorizzate dai governi coloniali incominciarono ad assumere dei Coureurs des bois come loro dipendenti nacquero così i Voyageurs.

I Métis (Bois-brûlés) discendono dalle unioni tra i nativi (Cree, Ojibway, Saulteaux, e Menominee) e persone di origine europea, principalmente Coureurs des bois o Voyageurs franco-canadesi. Straordinaria è la cultura Métis nata dall' incrocio tra gli usi Cree e quelli francesi nella zona del Red River (Manitoba). In questa zona nacque anche un particolare idioma il Michif o Métchif che combina il Plains Cree (dialetto occidentale Cree) e il Metis francese (varietà francese del Canada).

Case Métis costruite seguendo la tecnica blockbau (introdotta in America dai primi coloni finlandesi della colonia svedese Nya Sverige. I Métis di lingua Michif (Métchif) si erano stabiliti lungo i fiumi Red e Assiniboine, le loro case erano costruite su lunghi e stretti lotti lungo il fiume. Ma non avevano alcun titolo legale per il possesso della terra che avevano occupato. Nacquero così forti tensioni tra i Métis e i coloni che acquistavano le concessioni dal governo centrale.

Voyageurs, Coureurs des bois e Métis

TENDE CONICHE DEI DOGRIB.le tende formate da un unico telo di pelle di caribù per quelle estive e di pelliccia per quelle invernali era tipico dei gruppi più settentrionali, mentre ricoperta di scorza si incontra tra quelli più meridionali, come i Sekani, i Beaver (Dane-zaa, Dunne-za, Tsattine) invece utilizzavano i teepee come le popolazioni delle Praterie.

TENDE CONICHE DEI DOGRIB. LE TENDE ERANO L'ABITAZIONE IDEALE PER I CACCIATORI DI caribù. QUELLE INVERNALI VENIVANO RICOPERTE CON PELLICCE DI caribù, MENTRE PER QUELLE ESTIVE SI USAVANO PELLI RASATE.

Le popolazioni più settentrionali dei Gwich'in, degli Hare e forse qualche altro gruppo, utilizzavano delle tende coperte di pelli a forma di cupola.

AMERICAN NATIVES I DENE DEL SUBARTICO OCCIDENTALE

L'abitazione più diffusa nel Plateau era la tenda conica ricoperta di stuoie di typha latifolia (tule) o di scirpus lacustris. Queste stuoie hanno la caratteristica di gonfiarsi quando il tempo è umido diventando così più compatte e quindi impermeabili, col tempo caldo e secco, le stuoie asciugandosi formano delle fessure attraverso le quali può passare l'aria ventilando così l'abitazione.

Le stuoie per ricoprire le tende venivano scelte con cura. Quelle di typha latifolia sono di fattura più semplice mentre quelle di scirpus lacustris sono più impermeabili. Le dimensioni delle stuoie erano di circa 1,20 x 3 metri. All'occasione d'inverno si foderava l'interno delle abitazioni con pelli e pellicce.

Le abitazioni invernali erano ricoperte da più strati di stuoie. Venivano disposte le stuoie più impermeabili all'esterno. Di solito venivano anche infossate di circa 60 cm. nel terreno. Lo scavato veniva premuto contro le stuoie poste alla base dell'abitazione. Si usava anche collegare più tende insieme formando una struttura unica allungata. Erano molto comuni quando molte persone si accampavano insieme, perché con uno stesso numero di stuoie, si poteva ricoprire una superficie maggiore.

AMERICAN NATIVES IL PLATEAU

L'abitazione tipica ma non esclusiva dei gruppi Numa più occidentali era il kahni ad alveare (cupola appuntita ad archi meridiani fatta con pali piantati in cerchio e riuniti in alto al centro) fronteggiato da una tettoia piatta coperta di ramaglia, all'ombra della quale le donne svolgevano la maggior parte del lora lavoro domestico. Altri modelli di kahni venivano eretti a seconda delle zone e/o delle stagioni.

AL KAHNI AD ALVEARE ERANO SPESSO ASSOCIATE DELLE ALTRE STRUTTURE OLTRE ALLE TETTOIE PIATTE, COME DEI RIPARI FRANGIVENTO CILINDRICI SENZA TETTO.

SE PER ERIGERE IL KAHNI, NON ERANO DISPONIBILI PALI FLESSIBILI, LA STRUTTURA POTEVA ASSUMERE UNA FORMA CONICA. ANCHE LA COPERTURA VARIAVA A SECONDA DELLE DISPONIBILITA', CORTECCIA, RAMAGLIA, GIUNCHI, CANNICCIO.

AMERICAN NATIVES I NUMA

Wickiup, capanne ad alveare (archi meridiani riuniti al centro in alto) o ad archi paralleli incrociati (con o senza galleria d'ingresso), erano il tipo di abitazione più comune tra gli Apache. Wickiup è un termine inappropriato per indicare queste capanne ricoperte da strami. Il termine deriva dalla lingua dei Sauk and Fox e indicava in origine i loro Wigwam (tende ad archi paralleli ricoperte di stuoie).

Gli Jicarilla Llaneros, i Mescalero più orientali e i Lipan vivevano cacciando il bisonte nelle praterie del Texas occidentale, facevano da ponte tra la cultura delle Praterie e quella degli Apache del sudovest, usavano come abitazione il teepee.

Vecchie foto di donne Apache. Si nota il loro tipico abbigliamento di pelle. Infondo a destra una donna indossa abiti di stoffa in stile ispanico, mentre altre 2 li portano sotto la loro tradizionale mantellina a poncho.

APACHE AMERICAN NATIVES

I navajo usavano vari tipi di strutture tradizionali a seconda della stagione, della zona, dello scopo e dell'epoca. Gli Hogan (hooghan), rifugi invernali, erano e sono le loro abitazioni più tipiche. Questi Hanno forme, materiali e stili diversi (conici, rotondi, ottagonali,…). Altri tipi di abitazioni ad uso estivo o temporaneo erano decisamente di fattura più semplice e meno duratura.

LA FORMA PIÙ ANTICA È L'HOGAN MASCHILE (HOOGHAN BIKÁ?’). È COSTITUITO DA CINQUE TRONCHI DI PIÑON O GINEPRO, TRE DEI QUALI FORCUTI (?A?CH’?’ ?ADEEZ’Á), QUESTI SEGUENDO UN PRECISO ORIENTAMENTO GEOMANTICO, FORMANO LA CARATTERISTICA STRUTTURA CONICA PORTANTE, H 2-2,5M. D 5-6 M., MENTRE GLI ALTRI DUE CREANO IL VESTIBOLO D’INGRESSO. SU QUESTA BASE VENGONO APPOGGIATI TRONCHI E RAMI RICOPERTI A SUA VOLTA CON TEGOLE DI CORTECCIA ED INFINE IL TUTTO RICOPERTO CON UNO SPESSO STRATO DI TERRA

Ciascun elemento dell’hogan ha il suo preciso nome, dai pilastri all’ultima traversa. Lo scheletro di cinque tronchi si chiama sahdii, i pilastri rispettivamente ca?aá?e naaí (Sud), i?i?á?e naaí (Ovest) e náqokos?e naaí (Nord), mentre i tronchi per il vestibolo sono detti tcí??çin?e naaí, dove naaí significa ‘tronco lungo e dritto’, mentre i nomi che precedono indicano i rispettivi punti cardinali, con il suffisso -?e o -dje che vuol dire ‘portati o piantati qui’.

NAVAJO-DINE' AMERICAN NATIVES

Hohokam è una delle tradizioni archeologiche preistoriche del Sudovest degli Stati Uniti. fra il VII ed il XIV sec. costruirono un'estesa rete di canali per irrigazione lungo il Salt River ed il Gila River. Coltivavano cotone, tabacco, mais, fagioli, zucche e agavi, nonché raccoglievano un vasto assortimento di piante selvatiche. Tutto questo fornì la base per la nascita di centri urbani stabili in un ambiente desertico tutt'altro che ospitale.

Le dimore Hohokam tradizionali erano costruzioni di forma allungata in canniccio ricoperte d'argilla e fango sopra delle basse depressioni scavate per raggiungere il duro strato di caliche che costituisce il sottosuolo di gran parte del deserto sabbioso. Anche se di forma diversa erano simili per materiale alle abitazioni dei Piman storici.

La preistorica cultura Hohokam ha creato, oltre il complesso sistema di canali per l'irigazione, anche insediamenti più complessi come quello di Pueblo Grande. Verso il 1450 D.C. il sito fu abbandonato. Pueblo Grande disponeva di almeno tre sferisteri e di un ampio tumulo piattaforma con muri di sostegno, sormontato da strutture murarie di chiara influenza mesoamericana e di molte abitazioni in adobe di influenza Anasazi.

Culture tardo preistoriche del sudovest statunitense

Le popolazioni Puebloan, forse più di 40.000 individui parlanti 4 ceppi linguistici differenti, erano distribuiti in circa 90 villaggi, di cui, sebbene, in epoca storica, molti sono stati abbandonati a causa di guerre, epidemie o carestie, una trentina sono ancora abitati. Chiamati dagli Spagnoli Pueblo, sia le persone che i villaggi, per la loro caratteristica architettura (abitazioni in muratura di pietre o adobe) queste popolazioni sono i diretti discendenti degli Anasazi e dei Mogollon.

I Pueblo non erano un popolo ma un insieme di popolazioni culturalmente affini, parlavano lingue diverse raggruppate in 4 ceppi diversi. Il Tanoan (suddiviso nelle lingue Tewa, Tiwa e Towa), il Keresan, lo Zunian e l'Hopi, quest'ultimo apparteneva alla grande famiglia uto-aztecan. Il Pueblo di Taos, ubicato sul Rio Grande, è il più settentrionale di tutti. Gli abitanti, di lingua Tiwa, erano più di altri influenzati culturalmente dai vicini cacciatori di bisonti delle Praterie.

Acoma è abitato da una popolazione di lingua Keresan. I Keres sono divisi in 2 gruppi, quello occidentale Acoma e Laguna legati culturalmente agli Zuni e Hopi e quello orientale Cochiti, Santo Domingo, San Filipe, Santa Ana e Zia legati culturalmente ai Tanoan. Tutti i Pueblo occidentali (Hopi, Zuni e Keres) per irrigare i loro campi non disponevano di corsi d'acqua perenni, ma, con un accurato sistema di sbarramenti e canali, intercettavano le acque delle piene stagionali dei torrenti.

I PUEBLO

Il ki è l'abitazione degli O'odham. Gli archi di una cupola mozza, costruita su una fossa poco profonda, è sorretta da un'intelaiatura di 4 pali verticali e 4 traverse orizzontali. Il tutto è ricoperto di strami e di solito sulla parte superiore viene disteso uno spesso strato d'argilla. All'inizio della cattiva stagione vengono coperti di terra anche le pareti, col tempo questo strato frana lasciando passare l'aria, ma non importa perché è ormai giunta la bella stagione.

Abitazioni O'odham fotografate da Curtis.

Sotto la pressione delle autorità governative, gli O'odham, incominciarono a costruire delle abitazioni a pianta quadrangolare. Realizzati con pali o fusti di cactus spalmati d'argilla oppure con mattoni di adobe, sono degli edifici parallelepipedi con una tettoia piatta sul davanti (ramada).

Piman-O'odham

Le popolazioni Yuman del basso corso del Colorado, dette per questo Yuman River, coltivavano i loro campi nelle aree golenali, dopo che la piena di primavera li aveva fertilizzati e irrigati inondandoli. Durante la stagione agricola dimoravano vicino alle loro coltivazioni in semplici costruzioni di pali e ramaglia, che a causa del clima torrido e al fatto che potevano essere spazzate via dalle periodiche alluvioni, erano poco più che delle ramade.

Le popolazioni Yuman del basso corso del Colorado, dette per questo Yuman River, costruivano le loro abitazioni invernali appena al disopra del livello delle piene stagionali. Queste costruzioni avevano un'intelaiatura di legno, le pareti erano intonacate con argilla cruda, il tetto, poco spiovente o quasi piatto, veniva coperto con della ramaglia e terra, sul davanti era quasi sempre edificata una veranda e nelle vicinanze erano sempre presenti i tipici silos per conservare il raccolto.

I Hualapai (Hualapai, Walapai), la cui popolazione totale forse non superava le 1000 unità, vivevano su un arido altopiano in piccoli insediamenti di 2 o 3 famiglie. Le loro abitazioni erano capanne coniche con una struttura di legno di cedro ricoperte di ramaglia e a volte foderate di pelli. Ovunque era possibile praticavano forme primitive di agricoltura, ma la loro sussisteva si basava soprattutto sulla caccia (cervi, conigli,…) e sulla raccolta.

American Natives gli Yuman

Villaggi californiani con abitazioni a cupola o a volta coperte di strami. Le abitazioni delle popolazioni indigene della California variavano a seconda del gruppo etnico, l'area regionale e le stagioni. Normalmente fossero popoli di caccia-raccoglitori nomadi, avevano degli insediamenti principali fissi. Qui trascorrevano oltre un periodo di attività produttiva anche il periodo di pausa invernale. Generalmente questi villaggi disponevano di una grande struttura per i rituali.

villaggio e abitazioni Cahuilla, popolazione del sud della California statunitense. Le abitazioni, come tra le altre popolazioni della zona, sono a forma di cupola ricoperte con le foglie di una palma locale. Il villaggio presenta al centro una struttura per i rituali a pianta rettangolare.

Abitazioni Cahuilla a confronto, in alto le tradizionali capanne a cupola, in basso le più pratiche abitazioni di ispirazione euroamericana.

CALIFORNIA AMERICAN NATIVES

Scene di vita quotidiana in un villaggio e abitazioni Chumash. I Chumash erano cacciatori-raccoglitori particolarmente abili nella pesca. Stanziati nei dintorni di Santa Barbara, disponevano di un ambiente particolarmente ricco che permetteva loro di avere uno stile di vita di tipo sedentario.

Abitazioni Chumash con le aperture d'entrata ornate da mascelle di cetaceo. I Chumash erano cacciatori-raccoglitori particolarmente abili nella pesca. Stanziati nei dintorni di Santa Barbara e nelle isole limitrofe, come i loro vicini Tongva utilizzavano delle sofisticate imbarcazioni di tavole cucite utilizzate anche per la caccia alle balene.

Interni di abitazioni Chumash. Disponendo di un ambiente particolarmente ricco, che permetteva loro di avere uno stile di vita di tipo sedentario, le loro abitazioni, benché simili a quelle delle popolazioni limitrofe, spesso erano molto grandi, così da richiedere dei pali di sostegno centrali.

Chumash il popolo dei tomol

Plankhouse. Nella regione costiera, compresa tra la foce del f. Eel e la foce del f. Columbia e il suo immediato entroterra, vivevano numerose etnie nelle quali è facile riconoscere gli ultimi riflessi della cultura californiana e l’anticipazione di quella della costa nordoccidentale: plankhouse, canoa monoxila, intreccio a torsione, vesti sciolte, pesca al salmone, raccolta delle ghiande, gruppi endogamici, patrilinearità, rango sociale determinato dalla ricchezza, conchiglie denaro (dentalium)

Le tipiche plankhuse degli Yurok, Karok, Hupa e popolazioni limitrofi presentano generalmente un tetto a 3 falde coperto da tavole sporgenti

L’entrata, posta su un lato, delle tipiche plankhuse degli Yurok, Karok, Hupa e popolazioni limitrofi è un foro praticato tra le tavole che coprono la facciata. L’accesso è reso difficoltoso per ragioni di sicurezza, chi entra si trova in una posizione che gli rende difficile aggredire gli occupanti.

La costa dalle foci del Eel a quelle del Columbia

I Coast Salish abitavano in villaggi costituiti da plankhouse. Queste disposte lungo la riva (del mare o del fiume o del lago) erano di una forma particolare, avevano un solo spiovente, la loro grandezza variava, a seconda del numero dei suoi occupanti, in lunghezza. Le pareti erano coperte da tavole, sovrapposte orizzontalmente a tegola, trattenute da coppie di aste munite di cinghie. Le tavole venivano rimosse e trasportate in canoa, per essere rimontate dei campi di raccolta estivi.

Plankhouse dei Coast Salish. Queste abitazioni ad un solo spiovente con le assi delle pareti disposte orizzontalmente erano simili a quelle usate dai loro vicini: Nootka (Nuu-chah-nulth), Nitinaht, Makan (Kwih-dich-chuh-ahtx), di lingua Wakashan e Quileute, Chimakum (Aqokúlo), di lingua Chimakuan

Veduta, con deformazione grandangolare, di un villaggio Stó: lō, sulla riva del fiume Fraser, con plankhouse di varia dimensione..

Coast Salish

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